Occhio ai ftalati...

I bambini maschi che sono stati esposti nei primi anni di vita ad alte quantità di sostanze usate per la plastificazione possono manifestare nell'adolescenza comportamenti femminili.
Si divertono di più con i giochi da femmina e, durante l'adolescenza, possono sviluppare un ingrossamento transitorio delle mammelle. Sono i bambini che sono stati esposti, in gravidanza o nei primi anni di vita, a quantità alte di ftalati, le sostanze usate per plastificare dalle quali è pressoché impossibile difendersi perché onnipresenti, ma sulle quali stanno sorgendo dubbi sempre più inquietanti, soprattutto per quanto riguarda gli effetti sull'apparato riproduttivo maschile.

Vanno in questa direzione anche due studi appena pubblicati, il primo dei quali, uscito sull''International Journal of Andrology', ha messo in relazione la concentrazione di due dei più pericolosi ftalati, il Dehp e il Dpb, nell'urina di 145 donne incinte con il comportamento dei loro bambini nei primi anni di vita; e ha notato che i maschi, le cui madri avevano i livelli più alti delle due sostanze, mostravano un comportamento nettamente più femminile rispetto ai coetanei: ciò suggerirebbe che gli ftalati abbiano un'azione diretta sul cervello dei maschi e modifichino la sintesi di ormoni sessuali, regolata appunto a livello centrale. Nelle femmine, invece, non sono emerse differenze significative.

Il secondo studio, pubblicato su 'Pediatrics', ha misurato le concentrazioni di Dehp nel sangue di una quarantina di ragazzi che mostravano l'ingrossamento delle mammelle e in una ventina di coetanei normali, e il risultato è stato molto netto: gli adolescenti che avevano le concentrazioni più alte del prodotto avevano una probabilità 25 volte superiore rispetto agli altri di avere le mammelle ingrossate. Secondo gli autori, gli ftalati mimerebbero l'azione degli estrogeni senza però influenzare il testosterone, che non risulta alterato.

Tra il 2006 e il 2008 alcuni ftalati sono stati vietati nei giochi per bambini, ma moltissimi altri si ritrovano ancora nei giocattoli, nei cosmetici, nei detersivi, nei contenitori e nei cibi confezionati nella plastica.

Agnese Codignola  - L'Espresso - 01 febbraio 2010

1 commento:

Barbara ha detto...

Aggiungo questo estratto da wikipedia:

I più noti composti di questa classe sono

* il di-2-etilesilftalato (o diottilftalato, DEHP) - plastificante principe del PVC per via del suo basso costo
* il diisodecilftalato (DIDP)
* il diisononilftalato (DINP)
* il benzilbutilftalato (BBzP) - usato nel PVC espanso

Ftalati di alcoli leggeri (dimetilftalato, dietilftalato) sono usati come solventi nei profumi e nei pesticidi.

Gli ftalati trovano inoltre uso frequente in smalti per unghie, adesivi e vernici.

Gli ftalati sono oggetto di controversia dal 2003; alcuni studi sembrano mostrare che siano in grado di produrre effetti analoghi a quelli degli ormoni estrogeni, causando una femminilizzazione dei neonati maschi e disturbi nello sviluppo dei genitali e nella maturazione dei testicoli.

Studi sui roditori mostrano che un'elevata esposizione agli ftalati provoca danni al fegato, ai reni, ai polmoni ed allo sviluppo dei testicoli, tuttavia, un analogo studio condotto da ricercatori giapponesi su una specie di primati non ha evidenziato effetti a carico dei testicoli (Tomonari et al, The Toxicologist, 2003).

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